La notizia del mese: Amheida, il più grande città romana nell'oasi di
Dakhla
Bagnall, R.S.; Davoli, P.; Kaper, O.E.
Citation
Bagnall, R. S., Davoli, P., & Kaper, O. E. (2006). La notizia del mese: Amheida, il più
grande città romana nell'oasi di Dakhla. Pharaon Magazine. Alla Scoperta Dell'antico
Egitto, II(9/10), 6-17. Retrieved from https://hdl.handle.net/1887/14996
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/ ': L'oas idi Dakhla (in alto) e unmomento qello scavo della struttura
circolare rinvenuta
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in un'abitazioneakhla è una delle maggiori oasi del De-serto occidentale e, come le altre (Siwa, Bahariya, Farafra e Kharga), sorge sul fondo di una depressione naturale del vasto altopiano libico. Pochi sono gli egittologi, e gli studiosi in generale, che si sono interessati all'ar-cheologia delle oasi, a causa della loro distanza dal Ni-lo e della mancanza di strade facilmente percorribili. Solo a partire dagli anni Sessanta del Novecento alcu-ne delle piste che collegavano le oasi alla Valle furono asfaltate, consentendo una più agevole mobilità. No-nostante il fatto che oggi tutte le principali vie di co-municazione siano ormai ottime strade percorribili da autom obili come dagli autobus, gli studiosi che si spingon onel cuore del deserto per ricerche archeolo-gichenon sono,comunque, ancora molti.
Alcontrari o,le oasi, e in particolare quelle di Dakh-la ediKharga ,conservano numerosi siti archeologici dat abili dall' An t ico Regno fino all'epoca medievale ,
per non parlare dei siti preistorici disseminati nel de-sert o.Le indagini condotte in alcuni di essi stanno portando nuovi e importanti dati destinati ,in certi ca
-si, a farriscr iver e intere pagine della storia egiziana.
L'oa si di Dakhl asi trova circa 600 km a sud-ovest
del Cai r o e380km a ovest di Luxor. Dal 1978 vi lavora
ilDakhla Oasis Project (DOP),un progetto realizzato e diretto da Anthony J.Mills, che ha come obiettivo lo studio multidisciplinare dell'intera regione .Vi parte-cipano numerosi specialisti provenienti da tutto il mondo che, da novembre a marzo, si alternano in tre grandi e confortevoli case costruite dal DOP nei pres-si dell' attuale capoluogo della regione, Mut.
Del DOP fa parte anche la Missione archeologica della Columbia University di NewYork, diretta da Ro-ger S. BagnalI, che dal 2001 si dedica allo studio e allo scavo archeologico di uno dei più importanti siti ar-cheologici dell' oasi, forse la più grande città di epoca romana nell' oasi: Amheida.
Una piramidenellaromanaTrimithis
matto-I resfr'de ll 'ant fcaTrimithis con l'altopiano desertic'o
sullo'Sfondo. ; .~ . ,.,;
nicrudi,il monume nto megliovisibile per la sua im -ponen zae perlasua vicin an za alla strada che condu -cea el-Qasr .Nelcor so della campagna di scavo del feb-braio 2006èinizi atoil suo restauro, a cura di Nicholas Warner ,finaliz zato alconsolidamento della struttura mediante ricost ru zi oni di alcune sueparti portanti . l-'0l~v~J2at:;pc~..l~h"3W;('tJ:Jnrd'.cr.Gac:tl1a .sLÙlua ~Ùl::'èUllUU
-cea el-Qasr .Nelcor so della campagna di scavo del feb-braio 2006èiniziat oil suo restauro, a cura di Nicholas Warner,finali zzato alcon soli dam en t o della struttura mediante ricost ru zio n i di alcune sueparti portanti . Solo alla fine diquesto intervento sarà possib ilepro -seguire conlo scavodelle camere funerarie sottostan-ti. In realtà le "piram idi " di Arnheida sono due, en-trambe monume nt ifun er ar i di epoca romana costi-tuiti da unedifi cio pieno in forma di cubo sormontato dauna pira m ide. Si tratta certamente di un tipo di se-polcro insolito perl'epoca romana, ma presente anche in altri siti diDakhl a .Le più importanti sepol ture di ques to tip ositrovano a Bir Shagala, una delle necro-poli di Mut,e sonooggivisitabili.
Dopo due anni distud io prelimina re del sito, du-rante iquali è stata reali zzat a la planimet ri adell'ar ea centra ledell acittà di Arnheidacongliedifi ciele stra -devisib ili in superfi cie, la Miss ion earch eologic a del -la Columbia Universit y ha inizia to loscav onel 2004 in tre aree scelte inbase all'imp ort an za degli edifi ci in-dividu ati durante le prospe zioni precedenti. Un adi es -se è sit ua t a sulla collina ch e domina la città e sulla qualesi riteneva si trovass eil tempio principale, in ba-seal rinvenimento in superficie di alcune statu ette in bronzoraffiguranti il dioOsiride e di un blocco con de-cora zion earilievo.Sulla sommità della collina si sono conservati soloun tratto di un muro in mattoni crudi, che in origine faceva parte delmuro di cinta dell' area sacra ,otemenos ,e parte di un edificio completamen -te crollato ,anch'es so in mattoni crudi. L'interasuper -ficie ècost ellata di buche circolar idi diverse dimen-sioni ormai colme di sabbia por t at a dalvento, test i-moni di un'intensa attività di ricerca da parte degli
a-h~+I"\ T'l i- ~1 ,..,,.... 1 ~ ,-'1 ~_.: _ 1 .1-_ _1_' l
-_ 10_
scavare sulla cima di questa collina?Numeros esono le storie della tradizion earaba egiziana che narrano della presenza ditesori nascosti tra le rovine antiche e che attendono di essere riportate allaluce.Uno dei"t e-sor i" ch e spiegano ,ma solo in part e,l'inter esse nei confron tidel sito era costitui t odaiblocchidiar en ari a coi quali era stato costruito iltem p io dedicato al dio Thot. Infatti ,alcuni blocchi decorati con bassorilievi e iscrizioni ingero glifico sono ancora oggivisib ili in al-cune case e palazzi costruiti nel XVII e XVIII secoloa el-Qasr.
Centinaiadi blocchidecorati
A causa dellaraccolta di materiali edilizi di facile riu-tilizzo nellenuove costruzioni ,il tempio ele strutture circostanti sono stati completament e demoliti . È quindi molto diffici le oggiricostruire la storia e l'a -spetto di questa importante area templare. Paola Da-voli e Olaf Kaper,rispettivamente direttore arc heolo-go e direttore associato della Missione, hanno
-UNATTENTO
ESAMEDEI RESTI
DI RICOSTRUIRE
LEFASIEDILIZIE
DELTEMPIOCHERISALEALVII SECOLO
A.C.
mentazion edi detta gliodi tutti i blocchi supers ti ti.Grazi eallacombinazione dei dati raccolti duran telo scavo e nel corso .l
di un ap p ro fon dito studio dei blocchi si
stanno via via delineando sempre più chiar amente le
~. ~icendeel'aspetto del tempio .Centinaia sono i bloc
-. chi decor atio meno,finora recuperati in un' areadi20
x20 metri. La maggiorparte di essiera stataimpiega -tanellefondam en t a del tempio, nella pavimentazion e
Aeallabasedeimuri,come dimostrano le decorazi oni a basso rili evo elaforma dei blocchi stessi .Finora neè
....--- st atoritrovat ounosolodecorato con cornice a gola e
-gizia ,ap p ar t en en t e quindi alla parte superior e di un
portal e,fors epr op r io qu ello d'ingresso .
Lo st u dio della distribuzione sul terre n o e all' in -terno dellenumeros ebuch edei materi ali edilizi su -persiti ha consentito di formulare ipot esisull'ori ent
a-mento dell'edificio e sulla presenza divarie st anz edi -spost elungol'ass eprincipale della costruzione e ca
-ratterizzate da diversedecorazioni. L'in gr esso semb r a
essere st ato rivolto a est e nella part e anterio r edel
santu ar iovi er auna sala o una cortecon colonn e lisce. I testi elostile dei ba s sor ilievi test imon ia no diver se
fa sicostruttiv e sussegu it esi du ra n tel'ep oca rom an a. La parte anteriore deltemp iofucost r u it a pro b ab
il-mentenella seconda metà del II secolo d.C.,men tr ele
sal ein t ern erisalgon o ai regni di Tito (79 -81d.C.)e di
Domizi an o (81-96d.C.).Alprimo dei duepuòessere at-trib u ita un a cap pe lla osala in cuila part ebassa delle pare ti era decor at a con processioni di figure
maschi-li e femminimaschi-li , simboli della fertilità dell'Eg itto.
L'ereditàdeldioThot
Ma la scoperta più sensazi onal eriguard ala presenza
di blocchi riu t ilizzati durante la cost ruzione del tem -pio romano e facenti parte inor igine ditempli
dedica-ti a Thot e risalendedica-ti a periodi diver si. Moltisono deco -rati conrilievi che conservan o ancora lo strato
dipin-to, databili alla XXVI dinast ia .Necao II (610-595 a.C},
Psammetico II (595-589 a.C.) e Amasis (569-526 a.C.) sono i nomi dei sovrani di questo periodo finora rin -Psammetico II (595-589 a.C.) e Amasis (569-526 a.C.)
sono i nomi dei sovrani di questo periodo finora rin
-Parte del muro di cinta
del tempio
di epoca
I
n tuttoiI Mediterr aneo orient ale la gente comune usava framme nti divasi diterracotta (ostraka) come supporti per la scrittur a,facilmente reperibi lied economici. Sugli os tr akaerano scritti ,in diverselingue,lettere,ricevute ditasse,
list e, cont ie breviord ini. Durante
le pr imetrecamp agne discavoad
Amhei da ne sono stat irinvenuti
275,la maggior part edeiquali sono
di picco ledimensio ni:i piùpiccoli
osira kama itrovat i.Si tratt adi framment iditerracotta ,
sommariament e sbozzati in form a
rettangolare , che in genere
misurano da 2 a 4cent imet r i, alcuni - i più piccoli fino rarin
venuti-1,7 x1,5cm.Su questi ultim i compare soloun nomediperso na,
mentregeneralm ent e contengono il nome di un pozzo,unoo più
nomi di persone e l'anno di reg no
di un imperat oreromano.
ven uti. Si tratta di un'im p or t an t e scoperta poiché po-ch i son o i templi dell a XXVI dinastia noti in Egitt oe, in particolare ,non si conosc on o altri templi a nome di NecaoII.Inoltre, alcunibloc ch i a nomedi Psamm et ico II furon o già riut ili zzati daAm a sis;rim an e dunqu eda accertare se si trattasse di edifi ci costruiti erif atti o se, invece,solo alcune loro part i fur on o demo lite e r i-costru itenel corso della XXVIdinas t ia .Il rinven im en-to di un blocco con parte delcart igliodiDari oI(XXVII dinastia )tes timonia inoltre il vivo int er esse dei sovr a
-ni persia-ni per le oasi. Èben noto il tempio costruito da Dario IaHibis, nell'oasi di Khar ga ,in onore della triade tebana.
Tra i blocchi riu tilizzati neimuri del tempio di e po-ca romana alcuni risal gono aun tempio cost r uit o du
-rante la XXIIIdinastia (Terzo PeriodoIntermedio ), an--- - -- - ~~~~~_ ~~~~~_ _ 1"' 1"'... ca romana alcuni risalgono aun temp io cost ruito du
-rante la XXIII dinastia (Terzo Period oInterm edi o),
an-ch'esso dedicato al dio Thot.Il dedi cant eè Petubastis I,sovrano che governò a Tebe nel peri odo in cuiil Del-ta era govern at o da Sheshonq III.È questa la prim a volta cheil nome di Petubastis si a menz io n ato in un temp io delDeserto occidentale .
L'analis istrati grafic a el'esam e della cer amica rin-ven ut anell'are a testim on ian olapresenza diun ab ita-to a par ti r edall'Antico Regn o.In d agini ma gn et om e-tr ich e e di resisti vità hann osegn al at olapres en za di una vast a arearecintata di for ma retta ngo lare cir ca tr e metri al di sotto dell'att u ale superf icie,avent e fo
r-Gli scavi in corso nell'area abitativa della città ,
dove sorgeva la casa di Serenos, e (sullo fondo a
destra) la "piramide" sulla piccola collina.
_ _I ~""_.I •••...._.~_l'iGll u. ç u ULlILULIV Q UC IIQ '-aLla ,
dove sorgeva la casa diSerenos, e (sullo fondo a
A cosa servivano eperché questi
ostrakasono così piccoli?
Finalmente oggisiamo in grado di
rispondereaqueste domande
grazieal rinven imentodialcuni di
essi nellalo ro collocazione
originaria: essicostitu ivano
la parte superioredi tappi inarg illa impiegati per sig illare
le anforevinarie.
Le anfore erano infatti chiuse con tappi modellati in argilla umida che
venivano premuti sullabocca del
recipiente e ricopert icon foglie di vite affin ch él'a rg illa non si asciugas se.Sull a superfic ieveniva
quindi impresso ilpiccolo astrakan su cuierano scritte inf ormazioni sul luogodiprovenienza delvinoe
sul vinai o.L'indi cazio nedinomi
dipozzi pot rebbe indicare cheil
vino costit uiva unasorta di
pagam ent o per l'uso del pozzoin
un determinat o anno.
mae dime n sion i simili a quell edi uninsediamento da
-tato all' Antico Regno e situato asolidue chilometri di
distanz ada Amheida. Durante lo scavo del 2006 sono
stati rinvenuti nell' area templ ar edue gr an diostraka
con iscrizioni in ieratico databili all 'ep oca ramessid e
e pr ob abilm ent e di caratt er e scolastico . L'insedia-men t orisal ente al Nuovo Regno ,tuttavia, non è stato
ancor a identifi cato.
Lepitturedi Serenos
Unsecon do settore di scav oèstato aperto alla base
dell acollin a ,in un quarti er eabita ti vomolto denso e
connota to dalla presenz adigra n di e ricchi edifici d
e-cor ati con stucchi dipinti .L'edi ficio prescelto per lo scavo èuna gr an d e casa diep oca romana, la cui ulti
-conn ota to dalla presenza digr an di e ricchi edifici
de-corati con stucchi dipinti. L'edificio presce lto per lo scavo èunagrande casa diep oc a romana, la cui ulti
-ma fase di abita zione risale, come test im on ian o le nu
-meros emonete e gliost rakagreci,al IV secolod.C.L'a
-bitazion esi compone di almeno 14 van i e di una scal a
apilastro centrale che forsecond u ceva a un second o
piano o,più verosimil m en t e,al terra zzosu l tetto.Spi
c-ca una gr an d e sala centr al e adibita al ricevim ento de
-gli ospiti, interame n teinton aca ta edipinta con motivi
geom etr iciefigurati in stile clas sico.A nord dell a ca
-sa, delimitato da un muro dicint a , sieste n deun ampio
cortile .Dal2004 a oggisono sta tiint er am en t escavat i
12 ambienti,tra i quali il cortil e eun a grande sala an
-ness ain un secondo moment o, oggetto diinda gin e nel
-lo scorso febbraio .Nel comp less o l'abit az ione è in
buono stato di conserv azi on e, essendo stata sepolta
da sabbia eolicaper un' altezz a di circa tre metri ;
tut-tavia ,a causa dell'um idit àpresen t e allivello dei p avi
-menti, non si sono conserv at i alsuo interno oggetti in
da sabbia eolica per un'alte zzadi circa tre metri;
tut-tavia ,a causa dell'um idit àpres en t e allivello dei pavi
-menti, non si sono conserv at i al suo interno oggetti in
... E LAPIÙ GRANDETAVOLETTA
SCRITTORIA
di R.S. BagnaliL
a piùimport ant e e sorp rende nte scoperta dellacampag na discavo del2006ècostitui tada unmuro sul
qualesi èco nservat o parte dell'intonaco di gesso bianco
su cuiè un'iscriz io nedip inta in rosso.Ilmurofa parte di una stanzasituata all'estremità nord-occidentale della grande casa di epoca tardo-romana .
L'ambiente era ut ilizzato come magazzino,tuttavia la presenzadell' intonaco con l'isc rizi one testimonia che, in unperiodo precedente,la stanza doveva aver avuto una funzionediversa.
Sullaparete ci sono variecolonne di testo greco in versi
dist ic ielegiaci (esametr idattilici,come inOmero,
alternati a pentametri) .La presenza di intestazioni
testimonia che iltest o fu scritto da un maestro di retorica
per isuo isco lari. Numerose sono le esortazioni rivolte agli
studenti affinché essi lavorassero duramente comeEracle, si dissetassero alla fontedelle Musee venerassero ildio dellaretorica,Ermes, che gliegiziassimilavano aldio
Thot, div initàvenerata adAmhei da.
Lo scopo deltesto era insegnare agli student icome
scrive recorretta mente composizio niretor ic he poetich e.
Non solo le paro lesonosegnate da accent i,spiriti e
simbo limargina li,mavisono indi cat e anc he le vocali
lung he;inol t re, tra lelinee ditest o sono marcate le division imetriche.
Utilizzata come un'enorme tavoletta scrittor ia,questa
parete testi moni a,inolt re, che l' uso di scrivere
composizioni retoric hecome fossero disco rs i in lode di
qualcuno in versi poetici anziché in prosa - entrato in
D
materiali organi cicome mobili, stuoie, stoffeo papiri.
Come si apprende dalla documentazione scritta
rinven uta, che include alcune lettere private, la casa
appa rtenne aSer enos ,un cittadino romano membro
del consig lio municipale. Sispiegano dunque lagr
an-dezza di que sta residen za elaricchezza delledeco
ra-zioni in alcuni suoi ambie nt i. L'ingr esso era situato sul lat o or ientale e dava acces soa un piccolo vestibolo
che,a sua volta, immettev a in un cortile interno; su
qu esto si affacciavano gli altri vani: la sala da ricevi
-mento,la cucina, la scal a, un corridoio che conduceva all astanza aggiunta ,e due stanz elaterali. La sala da
ricevimento, di pianta quasi quadrata, èla più gr an de
(4 ,7 x 5,3m) ed era coperta con una cupola costruita,
come l'intero edificio, in mattoni crudi. Le sue pareti e
ilsoffitto erano intera men t e intonacati con malta di
argilla, rivestita da un sottil estrato digesso bianco e
liscio; su questo fueseguit a laricca evaria d ecorazio-ne dipinta chefa diquesta abitaz ioneunascoperta di
eccezionale interesse. Fino aun'alt ezza di 1,80m al di sop r a del pavimento ,le pare ti erano decorate con
pan-nelli a motivi geometrici, diversi per ogniparet e.Nel registro superiore erano state raffigura tediverse sce -ne tratte dalla mitologiagrec a . Proprio perché situati
nellaparte alta delle paret iesul soffitto, questi
dipin-ti, unici in Egitto per sceltadi temi e qualità di
esecu-zione,si sono soloparz ialm ente conservati. Centinaia
sono i frammenti recupera t i nel cor so dello scavo e
pa-zientemente ricomposti da un'équ ip e di restaur atori e
tI; Ul11Ll111 ngnLUper scena ai terni e quanta di
esecu-zione, si sono soloparzi alm ente con serv at i. Centinaia
sono i frammenti recupe ra t i nel corso dello scavo e p a-zientemente ricomposti da un'équ ip e di restauratori e
A lato, i resti dellepareti decorate della sala da
ricevimento. In basso,unpar t icola re delle pitture
raffiguranti Trimit his(p oli s) e alcune divinità greche.
Fregi con grappoli
d'uva e uccelli au
UNASTELEIERATICA
DITAI<ELOT
di Olaf Kaperdi storicidell 'arte dir etti daConstanc eSilvere da H
e-lenWhitehous e, ai quali si deve ancheil consolid a
-mento dei dipinti sul posto.
Eroiomericie scenedi banchetto
I temiraffigurati rievocano episo di tr atti dall 'Iliade e
dall'Od issea,come ilgiu di zio di Pari de eil ritorno di
Ulisse da Penelope.Son o ino ltre rappr es en t atila città
(polisldi Trìmit his,imper sonata da una donna sedu t a
suunoscr an n o, con mantell o, scett r oe coro n a turri t a;
glidei Efes t o,Poseido n e,Dion iso ,Ercole,ElioeApollo
che assiston o altr adiment o diAfrodite eAres;Perseo
con inmanola test a diMedu s a, e An
-drom ed a incatena ta aun a roccia . Non
manca n o scene di vita degli ab it ant i
dell a casa,riuniti a banchetto eallieta
-ti dalla mu si ca di un flaut ista .La st
an-za venne int on acat a e dipint aalm eno
duevolte:al disotto dei dipint i più
re-cent i, infatt i,siin trav ed euna d
ecora-zionecomp leta me nt e divers a ,non
me-novari aericca.Numerosisonoinoltr e
gli interventi di restauro antichi
dovu-ti probabilm ente alla caduta di parti
dell 'int on aco.
Da ques t a stan za si accede a due
vani late ra li coperti originar ia m en t e
dell'intonaco .
Da qu es t a stan za si accede a due
vani later ali copert i origin ar ia m en t e
Unmembro della miss io ne archeologica
durante il restau ro di alcuni dipinti sui
muri int o nac at i della casa di Serenos.
'~''''p •~
.,'.~ -.
;- ,
U
no dei più antichidocumenti rit rovat i
durante lo scavo del
tempio è unastele scritta
in ierati co,la forma
corsiva delgerog lif ico.Il
testo inizia con unadat a:
XIII anno di regno,primo mese dell'inverno, giorno
10, di un faraone di nome Takelot,sic uramen te da
ident if icareconTakelot III,
un re poco noto vissuto
alla fine dellaXXIII
dinastia ,intorno al 740
a.C.Iltest oquindi ci
informa che, in quel
periodo,l'oasi di Dakhla
era controllata dai sovrani
diTebe. La stele avevalo
scopo dicelebrare la
donazionedi una fornitu ra
conti nuadi granoal
tempio,che già in
quell'epoca era dedicato a Thot,signore diSawahet (nome egizio diAmheida), da parte di Esdhe huti,il governat ore locale, capo della tri bùlibicadegl i
Shamayn (tribùe
governatore sonocitat i
anchesuun'alt ra stele
rinvenutaaDakhla).
La steleieraticatermina conunalist a di 10 nomi di sacerdoti,beneficiari della donazione,e con
il nome dello scriba e
testimone che redasse
il testo. Nonost ant e le
rare testim oni anze
archeol ogiche delTerzo
Peri odo Intermed ioad
Amheida,ilrinvenimento diquesta stele dimostra r-,...n"'7~-::ll1""'-1,...,J"hhi ...
Periodo Intermed io ad
Amheida,il rinvenimento di questa stele dimostra
senzaalcun dubbio
l'esi st enza diun tempio
Il cortile centrale della piccola abitazio ne messa in
luce nel quartiere industri al e della città diTrimithis.
con volta a botte e anch'e ssi dipinti con vivaci colori .
Essi saranno oggetto di scavo nel 2007,m a parti della
decora zione sono riaffio r at e durante le operazioni di
restauro della stan za pri n cip ale: motivi geometrici
LCSl!01\tQ9WllmJ;Mijhm-,~~Q
Jbi
lJ'l'fflJlÙ·com
fVlJcltÒitlll~Essi saranno oggetto di scavo nel 2007,ma parti della
decorazione sono riaffio r ate durante leoperazio ni di
restauro della stanza prin cip ale: motivi geom et r ici
(colori dominanti il rosso o il verde), sormontati da
u-na banda a motivi veget ali , con intrecci di pampini,
grappo lid'uva euccellivariopinti .
Il maestrodi retorica
Gli alt riambienti dell 'abitaz ion enon furo n o decorati enon prese n t ano caratte r ist ich e particolari , a ecce-zion edella stanza aggiu nta alla casa presso il suo a
n-..
L
'
anticocapoluogodell'oas idiDakhla era la cittàdi
el-Qasr,le cui bellecase
e palazzi furono cost ruit i
principalmente durante ilXVII
eilXVIII secolo.
Passeggiando neglistretti e
labirintici vicolidellacittà,ci
siimbatte in blocchidecorat i
provenientida un tempio egizioe usati nellamurat ura di alcuniedifici (a lato).Alcune
iscrizioni in geroglifico
attestano cheessi provengono
dauntempio dedicatoaldioThot. Ilfamoso archeologoegiziano Ahmed
Fakhryrit eneva che questi blocchi fossero i resti diun edificio di culto originariamente situatoa el-Qasr. Tuttavia,scavirecent ihanno
dimostrato che ad Amheida si trovava
golo nord-occidentale e a essa collegato tramite un
corridoio .Scavato ne1200G, èun vano di forma allun
-gat a che cambiò destinazion ed'uso nelcorso del tem
-po trasf ormandosi dascuolaa magazzino .Sull esue
par eti,infatti, si conserva ancora part edell'in tonaco
diges so bianco su cui furono scritt e,con inchiostro rosso, serie di epigrammi in disticielegiaci,delineati da un maestro per i suoi scolari, come dimostra la
pre-p~l}erl,1ilrd{Q,'1tj eum'èFtH"à'lt~5rà"'pd~ré'
Be'ìIì1J.YoiìaC8
di ges so bianco su cui furon oscritt e,con inchi ostr o
rosso, serie di epigrammi in distici eleg iaci, delineati
da un maestro per i suoi scolari ,com edimostr ala pre-senza di accenti e segni-guida per l'apprendimento
della composizione retorica.
Secondo Raffaella Cribiore, che si occupa dell'ed
i-zione di questi testi, i temi trattati trovanopar alleli in quellidei maestri di retorica del IV secolo,com e
Liba-nioeImerio.La casadi Seren usnonfinisc e maidi
sor-pren d er ei per la ricchezza el'ecceziona lit à deir
inve-nimenti. Infatti, è la prima volt a che versi di questo ti
-po vengon oritrova ti dipinti su pareti di quella chepuò
così essereidentificata con certezza come una scuola. Un altro interessante risultato della campa gna di scavodel 200G è la scoperta di una struttura di forma circo lare del diametro di 4,5metri rinvenuta all'i n te r
-no del cortile della casa, mapert in en t e aun livello a
-bit ati vodi epoca precedente .L'indagin enon èancora
term in ata eper ora non è possibile avanzare alcu n a i-potesi sulla funzione di tale struttura, costruit acon mattoni crudi e completamente rivestita con un sotti-le strato digesso al suo interno .Il suo pavimento ,
an-ch'esso intonacato, fu restaurato e rivestito conas si di
legno (di cui oggi riman gono solo le impr on t e)fissate
con gr os si chiodi in ferr o . Al di sotto delpavim ento
sembra esservi una camera di combusti one,dalla
qua-le il fumo fu oriu sciva per mezzo di tre tubi in t
erra-cotta collocati innicchie lungo la parete interna della
struttura .
Il terzo settore di scavo si trova lungola strada più
lar ga finora individuata ad Arnheid a,cheatt r aversa
comnleta-untemp iodi T hotedèquind i forteil
sospetto chei blocchi di el-Qasr - che
sorge a soli3 chilometri dall'area archeologica - provengano proprio da qui. Durant e l'ultima campagna di
scavo (2006)èemersa la confermadel nost ro sospetto :èstato rinvenuto un
blocconell 'areatemplar e diAmhe ida,
con uno spesso strat o di calce
legant e gessosa che conserva l'impronta della decorazione di un altro blocco riut ilizzato durante la costruzione del tempiodi epoca romana (alat o). Nelrilievo si riconoscono parte della test a diuna dea e l'est remi tàsuper io redello
scettro papir iforme tenutoda un'alt ra
dea raffigurata in secondo piano. Il "calco "conserva anche parte di un'iscrizione geroglifica. Questa
scena miricordava uno dei blocchi
riut ilizzat ia el-Qas r,
ma quando misono
recat o sul posto per confrontarli, ho scoperto che il muro in cui era infisso era
completamen te
cro llato.Si tratt ava diuna tom ba del
cimitero nord di
el-Qasr. Fort unat ament e,ritrovai nel
mioarchivio fotografico un'immagine
scattata più di dieci anni fa che conferma cheil blocco diel-Qasr è
l'original eche halasc iat o la sua
impro nta sul gesso diun blocco di
Amheida. Tra i due cisono lievi
differe nze,come sipuò vedere dalle
fotografie ,che sono dovute ai danni subiti da entrambi nel corso del tempo.Il trasferimen todel blocco può
quind iessere datato all'epoca in cui
anche altri elementi litici deltempio furono usatinelle costruzioni di
el-Qasr nel XVII e nel XVIIIsecolo.
Il rinvenimento diquesta impronta di
blocco decorato conferma,dunque, che la distruzione del tempiodiThot
avvenne,almeno in parte,durante
ilperiodo ottomano ,quando
viera una forte richiesta di materiali per nuove costruzioni.
men t e indagata una piccola casa a pianta pressoché quadrata ,composta da una decina divani, tra i quali
due cantine, una scala a pilastro centrale, un ampio cortile con un forno e un silosconcopertura a volta. I muri dell' abitazione si sono con servat iper un'altezza dicirca 80 centime tr i,nonosta nte ciògliscavihanno
riport at oallalucenumer osivasi inte gri,ostraka gre-cie anche unarari ssi m a tavoletta in arg illa con iscr
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di circa 80 centime tri, nonostante ciògliscavihanno riportato alla luce numeros ivasi in t egri,ostraka gre-cie anche una rarissima tavoletta in argilla con iscri-zione incisain greco.
Tavolette di questo tipo iscritt eingreco sono mo l-torar e e due alt re sono st ate rinvenu t e nell' oasi di
Dakhl a nelsito di Kellis, circa 2 km a est del modern o
villaggio di Smint .
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