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La Teoria della Pertinenza e la funzione testuale dei segnali discorsivi

6. Analisi qualitativa dei segnali discorsivi nel corpus

6.2. La Teoria della Pertinenza e la funzione testuale dei segnali discorsivi

La coerenza è una parte essenziale di un testo. La coerenza, infatti, rende il testo più chiaro e più facile da capire. Si possono distinguere due tipi di coerenza: la coerenza locale e la coerenza globale. Se i SD collegano unità informazionali di un segmento specifico con unità informazionali del segmento precedente, tale coerenza viene definita coerenza locale come in (52) nella sezione 6.2.3.. Se, invece, il SD mette in relazione un segmento con qualsiasi altra porzione di informazione precedente nel testo, si tratta di coerenza globale come nell’esempio (37) in 6.2.1. (Nemesio, 1999).

La funzione testuale dei segnali discorsivi, infatti, è quella di agevolare la coerenza in un discorso e di aiutare l’interlocutore ad interpretare l’enunciato in modo corretto. La funzione testuale dei SD può di conseguenza essere analizzata sulla base della Teoria della Pertinenza di Sperber e Wilson (1986).

Questa teoria è basata su due principi di pertinenza: il principio cognitivo, cioè l’idea che la cognizione umana è orientata alla massimizzazione della pertinenza, e il principio comunicativo, cioè che enunciati creano aspettative di pertinenza massima (Sperber & Wilson, 2002, p. 249). La Teoria assume che comunicare significhi avere l’intenzione di comunicare un contenuto che sollecita la ricerca di pertinenza da parte del lettore o ascoltatore. Un enunciato è inoltre pertinente per un individuo quando collega informazioni di base di cui dispone in modo da portarlo a conclusioni che hanno importanza per l’individuo stesso. Conclusioni false, però, non vengono considerate pertinenti (Sperber & Wilson, 2002, p. 251).

La Teoria della Pertinenza afferma che ciò che rende un input utile rispetto alla massa di informazioni è che questo input è più pertinente di qualsiasi altro input disponibile allo stesso tempo. Sperber e Wilson (1986) sostengono che un enunciato assumerà sempre maggiore pertinenza man mano che contiene più informazioni. Elaborare più informazioni, però, richiede un maggiore sforzo. Perciò, la Teoria della Pertinenza prevede che sia necessario un equilibrio tra la quantità di informazioni e la difficoltà di elaborazione delle stesse (Haverkate, 2006, p. 175). È qui che entrano in gioco i segnali discorsivi dato che essi sono usati per agevolare la coerenza, che è proprio un aspetto di un testo che rende più facile la sua elaborazione. In altre parole possiamo dire che i segnali discorsivi sono quegli elementi linguistici che rendono quindi più pertinente un enunciato. La seguente parte, quindi, della tesi analizza come i SD reperiti dal corpus contribuiscono alla coerenza del discorso e quindi alla pertinenza dell’enunciato.

51 6.2.1. Demarcativi

I demarcativi contribuiscono alla coerenza globale del testo, rendendo chiaro se il parlante sta per aprire, proseguire o chiudere il suo discorso.

Entrambi i SD adesso e e poi (come tutti i SD in generale) non cambiano le condizioni di verità dell’enunciato e, di conseguenza, possono essere eliminati dalla frase senza che il contenuto proposizionale venga modificato (Bazzanella, 2001). Non contribuiscono quindi al significato della proposizione ma, crucialmente, contribuiscono alla coerenza del discorso. Senza la presenza dei SD, infatti, l’interpretazione del testo da parte del lettore diventa più difficoltosa. I SD in (37), per esempio, fanno capire che chi scrive (o chi parla) non ha ancora finito il suo discorso e che quello che segue è pertinente. I demarcativi in (37) indicano quindi la continuazione dell’informazione. Essi vengono usati come indizi strutturali, rendendo più chiaro il fatto che l’informazione viene comunicata passo dopo passo.

(37) [...] Adesso, non avevo voglia di discutere, e posso verificare facilmente gli accrediti sulla carta, ma certo questo non mi sembra un hotel 5 stelle. E poi vorrei solo aggiungere che un sorriso agli ospiti non costa nulla ed é molto piú professionale far sentire gli ospiti a casa propria.

(esempio tratto da MI11)

Si prenda ad esempio la recensione in (38), in cui il segnale discorsivo quindi viene usato come demarcativo di chiusura, usato per riassumere l’argomento discusso in precedenza. Quindi aiuta il lettore ad elaborare l’informazione visto che indica la chiusura del discorso sull’argomento di cui si parla e fa in modo che il discorso finisca in modo scorrevole. Nel corpus di recensioni negative costituito per questa tesi, si osserva inoltre l’uso frequente dell’interiezione mah e la variante mha, come nell’esempio (38). L’utilizzo di mha chiarifica che lo scrittore della recensione è sorpreso del servizio pessimo ed aiuta il lettore ad interpretare correttamente l’enunciato come viene interpretato da colui che scrive. L’interiezione mha (38) svolge un ruolo importante per trasmettere il senso di frustrazione del recensore, pur egli non avendolo manifestato in modo esplicito nel testo.

(38) [...] quindi diciamo che vi deve piacere e dovete gradire il fare TUTTO in bagno con la porta un pò aperta che dà sulla camera da letto e chiunque ci sia lì in camera ad osservare le vostre gesta nel bagno .. MHA .. NO COMMENT

(esempio tratto da MI19)

Il demarcativo di proseguimento ora in (39) viene usato per cambiare argomento all’interno del discorso. La recensione fino al punto in cui viene usato ora è positiva. L’uso di ora introduce decisamente un cambiamento di attitudine. Anche se il segnale discorsivo non cambia la condizione di

verità dell’enunciato, senza il segnale discorsivo il cambiamento di attitudine sarebbe risultato più criptico o comunque ci sarebbe stata la necessità di rivelarlo apertamente. Perciò, il SD ora, come gli altri SD esemplificati in questa sezione, contribuisce di nuovo alla pertinenza dell’enunciato dato che esso fa in modo che il lettore abbia meno difficoltà ad elaborare le informazioni rendendole più coerenti.

(39) [...] abbiamo continuato ad essere assidui clienti, noi ed i nostri collaboratori.

Ora, al check out di ieri, per aver annullato una delle due stanze prenotate, e premetto che era stata annullata con una telefonata 24 ore prima del nostro arrivo ed occupata immediatamente data la politica di overbooking messa in atto ultimamente, ci siamo trovati sul conto 170 euro di penale.

(esempio tratto da MI96)

6.2.2. Indicatori di riformulazione

Nella lingua parlata, gli indicatori di riformulazione, cioè gli indicatori di correzione, di parafrasi e di esemplificazione, contribuiscono ad una migliore comprensione dell’enunciato (Nigoević & Sučić, 2011) e alla coerenza locale (Zhao, 2014). Nella lingua scritta, però, gli indicatori di correzione sono superflui nel senso che lo scrittore del testo può facilmente cancellare le parole o formulazioni sbagliate per sostituirle con le forme corrette per esprimere quel che intende dire. In questo corpus di recensioni negative, invece, i recensori non hanno sempre cancellato le formulazioni sbagliate, ma le hanno fatte seguire da indicatori di correzione come ad esempio o meglio in (40) o da anzi come in esempio (41). L’uso dei SD, infatti, aiuta il lettore a capire più chiaramente l’intenzione comunicativa di colui che scrive. Ciò sembra una scelta ben ragionata in un contesto di recensioni negative visto che, in questa maniera, l’enfasi si trova sulle formulazioni cosiddette più corrette secondo lo scrittore, e queste formulazioni più corrette sono inoltre sempre più negative rispetto a quelle che le precedono.

(40) Aspetti negativi: zona degradata e piuttosto scomoda rispetto al centro, camere rumorose, colazione insufficiente, o meglio... inesistente, visto che per tutte e quattro le mattine è stata un'impresa riuscire a trovare qualcosa da mangiare!

(esempio tratto da NA51)

(41) Noi eravamo 4 ragazze e 1 ragazzo e tornavamo la sera tardi ... Al rientro di notte trovavamo sempre lo stesso ragazzo che una volta c'era e 2 no.. era anche abbastanza invadente e poco professionale. Anzi per niente professionale!!!

(esempio tratto da MI25)

Anche gli indicatori di parafrasi contribuiscono ad una migliore comprensione dell’enunciato. Essi aiutano il lettore ad interpretare le parole precedenti fornendo una spiegazione più chiara. In (42),

53 però, già prima che il recensore introduca la parola cioè, è chiaro che la stanza dell’albergo è piccolissima. Una spiegazione più dettagliata non è quindi necessaria. In quest’esempio, la parafrasi non serve quindi a rendere più chiare le parole precedenti, ma a sottolineare l’esperienza negativa che lo scrittore ha avuto durante il suo soggiorno nell’albergo.

(42) La stanza aveva esattamente 80 cm ai due lati del letto di due metri, cioè misurava circa 3 metri e 60 di lato per 3 metri di lunghezza, con in più un vano con un piccolo armadio e un tavolino di una settantina di centimetri per meno di sessanta di fronte al letto.

(esempio tratto da MI24)

In (43), invece, è necessaria la spiegazione preceduta dall’indicatore di parafrasi ossia visto che senza la parafrasi, non sarebbe stata chiara per tutti la conseguenza della ‘porta del bagno gonfia’.

Rafforzando la parafrasi usando il SD evidentemente che svolge la funzione di meccanismo di modulazione, viene messa in cattiva luce l’albergo ancora di più dato che il problema relativo all’allagamento del bagno potrebbe essere evitato con la manutenzione adeguata.

(43) L'ho anche segnalato (sono stato 2 notti), ma poi mi sono accorto che la porta del bagno era

"gonfia" ossia che evidentemente tutti lo allagano...

(esempio tratto da MI39)

Anche gli indicatori di esemplificazione, come tipo in (44), servono ad indicare che ciò che segue è rilevante ed aiuta a capire meglio quello che il parlante o lo scrittore vuole esprimere. Infatti, in (44), la spiegazione che segue il SD tipo specifica ciò che intende il recensore con monopiatto unico. Già dalla parola stessa è chiaro che il cibo non è granché, ma enumerando le poche cose che il buffet aveva da offrire, lo scrittore della recensione sottolinea il servizio pessimo dell’albergo.

(44) e dopo aver fatto magari una lunga coda avrete sostanzialmente un monopiatto unico (tipo mezzo piatto di pasta + 1 fetta di arrosto e del pane) + acqua per 25euro a testa ... non certo granchè nè economico

(esempio tratto da MI19)

In (45), il recensore capisce che, senza l’enumerazione dopo l’indicatore di esemplificazione ad esempio, il lettore avrebbe difficoltà capire cosa intende con rilevare una minore attenzione ai dettagli visto che è un enunciato molto vago. Perciò presenta qualche esempio introdotto da tale SD cosicché le informazioni diventano più pertinenti dato che richiedono meno sforzo per elaborarle. Sembra, inoltre, che lo scrittore della recensione voglia rendere chiaro che gli esempi che dà sono cose che potrebbero essere risolte molto facilmente dall’albergo, accusandolo quindi di negligenza.

(45) Ancora, ci è sembrato di rilevare, rispetto agli anni precedenti, una minore attenzione ai dettagli, anche di poco conto, ma importanti: ad esempio, perché non sostituire regolarmente le batterie del telecomando sia del climatizzatore che del televisore (entrambi funzionavamo male...); perchè non sostituire le boccette del bagno schiuma dopo il primo giorno?

(esempio tratto da NA19)

6.2.3. Riempitivi

I riempitivi, come per esempio che dire, diciamo e vabbè, sono SD utilizzati per mantenere la parola e sono spesso seguiti o preceduti da pause, le quali indicano che il parlante non riesce a trovare le parole appropriate (Bazzanella, 1995). Non ci si aspetta di trovarne numerosi in questo corpus di recensioni negative visto che lo scrittore ha il tempo di pensare bene a ciò che vuol dire prima di pubblicarle. Le presenze di questi SD devono quindi avere anche un’altra funzione in questo contesto. Infatti, sembra che il recensore di (46) non usi il riempitivo che dire per cercare le parole appropriate, ma per mettere l’enfasi sul fatto che ha tantissime cose negative da dire e che non sa da quale parte cominciare a scriverle. Il riempitivo aiuta perciò in questo caso l’interlocutore ad interpretare l’enunciato in modo corretto dato che che dire in questo contesto è un indicatore che dimostra quando il recensore comincia l’enumerazione delle sue lamentele.2

(46) [...] ci sono dei servizi che devono essere garantiti anche da una struttura a 2 stelle.

Che dire...appena ho aperto la porta della stanza una puzza di fumo mi ha travolto e l'arredamento mi ha fatto aver voglia di fuggire.

(esempio tratto da MI04)

In (47) troviamo un cumulo di SD che svolgono la funzione di riempitivi. Anche qui sembra che tali SD

non vengano usati per trovare le parole appropriate. Lo scrittore della recensione, infatti, usa il primo riempitivo e in modo da far capire al lettore che ha ancora altre informazioni da dare che

sono pertinenti. Tale riempitivo viene quindi usato essenzialmente per mantenere la parola.

L’altro riempitivo vabbè, invece, esprime molto chiaramente l’attitudine del recensore per esprimere che quello che sta per dire non è una cosa positiva. In questo caso,

quindi, vabbè assume anche una sfumatura sarcastica.

(47) E vabbè, 20€ pagati extra per il parcheggio di una notte e a mai più rivederci!

(esempio tratto da MI08)

2

55 In (48), invece, sembra che il riempitivo diciamo venga usato perché il recensore sta cercando le parole idonee per esprimere la sua opinione sull’albergo. Visto che si tratta di una recensione di TripAdvisor, e quindi di un testo scritto, diciamo è una parola superflua, chiara manifestazione di un tratto del parlato nella lingua scritta. Il recensore, infatti, ha tutto il tempo di pensar adeguatamente a cosa dire prima di scrivere, ma, nonostante questo, non lo fa. Ciò che precede la parola diciamo è l’interiezione beh, che svolge la funzione di riempitivo o di presa di turno con il significato di che dire. Nel contesto in (48), sembra che entrambi i SD vengano usati in modo da esprimere un’attitudine negativa nei confronti dell’albergo, nel senso che il recensore non sa da quale parte cominciare ad esprimere i suoi commenti negativi.

(48) Beh.. diciamo... che se hai voglia di romanticismo ed eleganza.. NON VA BENE!

(esempio tratto da MI84)

Un altro SD che svolge la funzione di riempitivo nel corpus è ecco, come nell’esempio (49). Ecco aiuta il lettore ad elaborare le informazioni visto che esso rende chiaro che il recensore amplierà le informazioni date precedentemente e che quello che segue è quindi un’informazione pertinente.

(49) Leggo qui sul sito che ci sono camere a partire da 29 euro...ecco...visto che la mia costava 56 euro a notte...mi chiedo come potrà mai essere quella da 29.

(esempio tratto da NA02)

In questo contesto di recensioni negative è interessante anche il riempitivo si nell’ esempio (50).

Sembra che lo scrittore della recensione lo utilizzi perché è piuttosto positivo sull’aspetto della posizione dell’albergo, ma solamente su questo. Egli dà quindi al lettore l’indicazione che subito dopo seguono le sue critiche.

(50) Posizione si piuttosto comoda per fare i turisti...ma strada brutta e ingresso PESSIMO da un cancello sotto un colonnato, accanto al bar...

(esempio tratto da NA04)

Come il demarcativo di proseguimento ora in (39), il cumulo di riempitivi ma che dire in (51) introduce il cambiamento di attitudine del recensore. Fino al punto in cui viene impiegato ma che dire, la recensione è positiva. Senza tale segnale discorsivo, ci sarebbe stata la necessità di rivelare apertamente questo cambiamento di attitudine. Utilizzandolo, invece, il lettore capisce che da quel momento, lo scrittore comincia ad enumerare i suoi commenti negativi.

(51) Partiamo da vettovaglie pulite e ordinate niente da dire. Il vino buona azienda.. acqua e pane hai propri posti...ma che dire l'antipasto un pirottino di polipo e gamberetti davvero sciapo e

insapore...il primo piatto che doveva essere paccheri ai frutto di mare ''un assaggio'' nello stesso piatto con dei ravioli...

(esempio tratto da NA17)

L’uso della congiunzione coordinante e di solito indica la continuazione dell’informazione, provvedendo coerenza locale. In (52), in effetti, la congiunzione e fa in modo che il lettore sappia che il recensore non ha ancora finito il suo discorso. Visto che lo scrittore ripete questa congiunzione due e tre volte l’una dopo l’altra seguita da puntini, viene usata anche con un’altra funzione oltre a quella di provvedere coesione. Sembra, infatti, che tale uso ripetitivo serva ad enfatizzare il disappunto e la sorpresa del cliente che non si aspettava cose del genere in un albergo.

(52) Andiamo in bagno e...e....e...LO SCIACQUONE NON FUNZIONAVA....chiamiamo la reception per far presente il problema e ci dicono che non potevano fare nulla [...] Va beh togliamo la busta del secchiello per riempirlo di acqua e usarlo per scaricare e...e....il secchiello era tutto sporco macchiato di sporcizia e di macchie arancioni (dategliela una lavata saltuariamente...o anche annualmente)

(esempio tratto da NA46)

6.2.4. Focalizzatori

I focalizzatori sono quei SD che il parlante usa per sottolineare un elemento, come proprio, appunto, dico e ecco e per orientare l’elaborazione dell’informazione come devo dire e ma (Bazzanella, 1995).

Come menzionato nella definizione, i focalizzatori contribuiscono all’elaborazione di informazioni, enfatizzandole e rendendole quindi più pertinenti per il lettore. I SD con tale funzione non contribuiscono quindi alla coerenza del testo, ma aiutano il lettore a capire quali sono le informazioni più importanti nel discorso.

Nell’esempio (53), ma non viene usato nella funzione originale di congiunzione subordinante, ma come focalizzatore. Il focalizzatore ma enfatizza l’elemento seguente, cioè scherziamo. Ma fa in modo che non ci sia un malinteso da parte del lettore, visto che il segmento ma scherziamo aiuta a capire che il recensore non è soddisfatto con ciò che lui stesso ha appena menzionato.

(53) A SOLI 70 EURO a camera piu' 6 euro la tassa di soggiorno, neanche allo Sheraton di Roma questi prezzi, ma scherziamo??

(esempio tratto da MI02)

In (54), inoltre, si nota persino un cumulo di focalizzatori precedente a scherziamo. Tale cumulo sottolinea ancora di più la delusione dello scrittore della recensione.

57 (54) Porte scrostate, no box doccia, macchie sul pavimento. Ed in più ti lasciano il pigiama sopra la

lampada. Ma dico scherziamo?

(esempio tratto da MI36)

Anche nell’esempio (55), ma non viene usato con la funzione di congiunzione subordinante, ma come focalizzatore. Il lettore, quindi, si aspetta un cambiamento di attitudine visto che ma introduce tale cambiamento e contribuisce di solito alla coerenza del testo. Fino al punto in cui viene impiegato il focalizzatore ma la recensione è negativa e sembra, infatti, che il recensore stia per dire qualcosa di positivo. Quello che segue, invece, è un’accusa di negligenza verso l’albergo nel senso che lo scrittore della recensione accusa i gestori dell’albergo di non aver fatto appello su un numero sufficiente di personale in un periodo così intenso riguardo all’affluenza di persone durante il weekend. L’uso del focalizzatore ma che introduce questo segmento rende l’accusa all’hotel ancora più forte e espressiva.

(55) Arrivati in hotel, in reception c'é piú confusione che alla stazione centrale, quasi 15 minuti per il check-in. Ma non lo sanno quanta gente va e viene di sabato e domenica?

(esempio tratto da MI11)

Usando il focalizzatore proprio nell’esempio (56), il recensore vuole sottolineare il sintagma preposizionale da loro. In questo contesto di recensioni negative è chiaro che questo focalizzatore viene usato per mettere in cattiva luce l’albergo, visto che il recensore mette l’enfasi sul fatto che è stato proprio il personale dell’albergo ad essersi comportato in modo scorretto.

(56) La follia è che proprio da loro il giorno prima come del resto tutte le altre volte avevo pagato sempre al check out!

(esempio tratto da MI05)

In (57), il segmento E dire che siamo in un 5 stelle comincia con e, la cui funzione originale è quella di congiunzione coordinativa. In quest’esempio, però, si tratta di un SD con la funzione di focalizzatore.

Sembra quindi in primo luogo che e contribuisca alla coerenza locale del discorso, mentre in realtà, serve a cambiare il tono della recensione. È però vero che il SD e introduce il flusso di informazioni visto che bisogna conoscere le informazioni precedenti per capire ciò che dice il recensore. In effetti, il SD e aiuta il lettore a comprendere che l’intenzione dello scrittore è quella di comunicare che tale comportamento descritto precedentemente è totalmente inaspettato in un albergo classificato come una struttura a 5 stelle.

(57) L'altra cosa che mi ha dato estremamente fastidio è stata la mancanza non solo di servizio shuttle o navetta da/per l'expo o milano ma anche la risposta acida e quasi al limite dell'annoiato del servizio reception. E dire che siamo in un 5 stelle.

(esempio tratto da MI12)

Nell’esempio (58), viene subito sottolineato che il servizio nell’albergo è scarso per un 4 stelle usando il meccanismo di modulazione veramente precedente all’aggettivo scarso. Sembra che il recensore voglia essere sicuro che il suo messaggio venga trasmesso in modo corretto, per cui si serve del focalizzatore ma seguito dall’avverbio insieme al meccanismo di modulazione veramente.

(58) Parto subito col dire che il voto è da rapportare alla categoria: per essere un 4 stelle è

(58) Parto subito col dire che il voto è da rapportare alla categoria: per essere un 4 stelle è