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Greta

In document WHAT IS TELEVISION TODAY? (pagina 112-124)

Name interviewer Giulia Negri Name respondent

(pseudonym) Greta

Date interview April 23th, 2022

Location interview Interviewee’s house, in Italy Duration interview 38:20 minutes

Age respondent 54

Gender respondent Female

Sexual orientation Straight

Class background /

Residence Monza

Composition of household Married with a daughter in her 20s National identification Italian

Political preference /

Work, study Works in an University’s press office Way of living/lifestyle /

Interviewer: Ti consideri una spettatrice televisiva?

Greta: Abbastanza.

Interviewer: Perché abbastanza?

Greta: Perché non é che la guardi con assiduità tutti i giorni, nel senso che mi piace guardarla però può capitare che in un giorno non la guardi mai. Perché la guardo prettamente alla sera e quindi ci sono delle sere in cui non la guardo perché mio marito guarda dei programmi che a me non interessano e quindi leggo.

Interviewer: Quindi normalmente quanta ne guardi? Più o meno.

Greta: In media due ore.

Interviewer: Al giorno?

Greta: Ma sí, quando la guardo la guardo solo alla sera.

Interviewer: Da che genere di dispositivi guardi la televisione?

Greta: Dalla televisione.

Interviewer: Solo? Non la guardi mai dal telefono o dal computer?

Greta: No. Mi é capitato recentemente di riguardare su RaiPlay delle repliche perché le avevo- non che le avessi perse, però avevo letto delle cose che erano state dette in questo programma in cui c’é una giornalista che fa delle interviste e allora ho guardato su YouTube dal telefono determinati spezzoni-

Interviewer: Quindi da RaiPlay o YouTube?

Greta: Ehm… Una volta avevo recuperato [la puntata] da RaiPlay e una volta da YouTube.

Interviewer: Hai delle [iscrizioni a delle] streaming platforms?

Remarks

The interview has been conducted in Italian, as the respondent is not

proficient in English. All the parts cited in the thesis text are a faithful translation of Greta’s answers.

Greta: Ho Netflix.

Interviewer: Okay. Lo consideri televisione?

Greta: Sì.

Interviewer: Perché?

Greta: Perché quando guardo la televisione guardo piú che altro dei film o delle serie tv su Netflix. Altre cose che guardo possono essere dei talk show, tipo quello che ho guardato oggi (neanche tutto) sulla Rai, TvTalk. Per esempio il telegiornale lo ascolto come

sottofondo, perché quando mio marito lo guarda io sono impegnata da altre parti e non é che mi sieda a guardare il telegiornale, é sempre un sottofondo.

Interviewer: Peró quando io ti chiedo se consideri Netflix televisione tu mi rispondi “sí”

perché lo guardi dalla televisione?

Greta: Sí, sí…

Interviewer: Te lo chiedo perché devo capire il motivo: “sì” perché lo guardi dalla televisione o “sì” per quale motivo?

Greta: Perché per me guardare la televisione vuol dire andare a cercare un film su Netflix.

Interviewer: Quindi [stai parlando del] dispositivo. Quindi guardi più streaming platforms rispetto ai programmi televisivi normali?

Greta: Sì.

Interviewer: Preferisci la televisione o i film?

Greta: I film.

Interviewer: Perché?

Greta: Perché alla televisione é difficile trovare qualcosa di interessante, magari ti soffermi facendo zapping in attesa che il resto della famiglia ti raggiunga in sala per scegliere che film guardare su Netflix; ma ti soffermi a guardare delle cose non per interesse ma per quanto sono stupide.

Interviewer: Okay. Però adesso non stai considerando Netflix, giusto?

Greta: Con “in attesa di un film” intendo in attesa di andare su Netflix a cercare un film [da vedere].

Interviewer: Okay. Preferisci la televisione o i social networks?

Greta: La televisione.

Interviewer: Perché?

Greta: I social networks li guardi per… così, perché la preferisco. Se devo guardare un film non mi viene in mente di guardarlo-

Interviewer: Ma non per guardare i film, in generale… Preferisci la televisione o i social networks?

Greta: Mi sembrano due cose completamente diverse. Preferisco la televisione perché i social networks non mi sembrano… A me non sembrano neanche due cose paragonabili, dei social networks ne faccio un uso, della televisione un altro. Sono due cose diverse.

Interviewer: Di solito che cosa cerchi quando accendi la televisione, o qualsiasi dispositivo da cui guardi la televisione? Un momento di relax, essere informata, essere intrattenuta, riempire il silenzio, … ?

Greta: Cerco qualcosa che mi interessi da guardare.

Interviewer: Okay, ma che cosa vorresti?

Greta: Che mi intrattenga, un po’ di svago…

Interviewer: Di solito lo guardi attivamente o no?

Greta: Dipende. Dipende, se una cosa mi interessa la guardo attivamente, mentre se scelgo di guardare un film che poi non mi piace o non mi interessa più di tanto mentre guardo il film faccio altro, che può essere leggere o guardare i social.

Interviewer: Per esempio, quali sono dei programmi che guardi attivamente?

Greta: Molto spesso quando guardo delle serie televisive che mi piacciono, [come] Ozark o altre, le seguo; se invece guardo un film che non mi piace- non mi viene in mente… O ti ripeto, anche se guardo il telegiornale per me è un sottofondo: se sono per caso seduta sul divano mentre c’é il telegiornale intanto sfoglio una rivista e rivolgo la mia attenzione alla televisione nel momento in cui c’é una notizia che mi interessa. La stessa cosa vale per un talk show: oggi guardavo TvTalk e intanto leggevo un libro, [poi] quando c’erano degli ospiti o mostravano degli spezzoni che mi interessavano guardavo la televisione.

Interviewer: Quali sono i tuoi programmi preferiti? O i tuoi generi di programmi preferiti?

Greta: Le serie tv… Mi piacciono i gialli, mi piacciono le commedie…

Interviewer: Okay, quaint per esempio…?

Greta: After Life, mi é piaciuto Ozark e… Ne abbiamo viste talmente tante che non mi ricordo, ce ne sono state diverse belle. Come talk [show] mi piace TvTalk.

Interviewer: Che sarebbe un programma di approfondimento- Greta: Sul mondo della televisione.

Interviewer: É un programma informativo? O di intrattenimento?

Greta: No, TvTalk fa approfondimento di come alcune notizie o alcuni temi d’attualità vengono trattati sul mezzo televisivo.

Interviewer: Okay, però non é un programma di svago?

Greta: No, é anche di svago perché a seconda degli ospiti- ovviamente gli ospiti sono molto trasversali, [si va] dal docente all’attrice, poi c’é un parterre di studenti, quindi il taglio che danno al tema può essere vivace o più serio. Ovviamente quando parlavano di come venivano trattate le vicende della guerra era più serio, quando hanno parlato di altre cose hanno chiamato in causa un comico e un’attrice.

Interviewer: E a parte le serie tv, TvTalk e il telegiornale… Allora innanzitutto quanto spesso guardi il telegiornale e i vari talk shows?

Greta: Una o due volte a settimana.

Interviewer: Okay, quindi saltuariamente, non é un appuntamento fisso.

Greta: No.

Interviewer: Anche il telegiornale?

Greta: Il telegiornale, ti ripeto, potrei dire [che lo guardo] ogni giorno ma é di sottofondo, perché mentre io preparo la cena mio marito guarda il telegiornale in un’altra stanza, e quindi io lo sento.

Interviewer: Okay. E oltre a queste cose cosa guardi in televisione? C’é altro?

Greta: Mah… può capitare che guardi qualcosa della serie… [I programmi sulle]

ristrutturazioni di case, programmi di… come si chiamano, come posso dire? Ma come ti vesti, [i programmi su] gli abiti da sposa, … ma sono cose molto saltuarie. Ah, avevamo visto The Voice,- non mi era ancora venuto in mente.

Interviewer: Okay, quindi anche cose periodiche, tipo The Voice quando c’é lo guardi e dura un certo numero di mesi. Oppure, immagino, per esempio che se tu durante la giornata non guardi nulla perché stai lavorando o stai facendo altro, questo cambi nel weekend, giusto?

Greta: No.

Interviewer: No, okay. Guardi tipi di programmi diversi quando sei con i tuoi amici o la tua famiglia rispetto a quando li guardi da sola?

Greta: Sì.

Interviewer: Perché?

Greta: Perché devo comunque mediare con i gusti della persona con cui sto guardando [la televisione], quindi [quando sono] con mio marito magari io guarderei una commedia d’amore e a lui non interessa, quindi si scelgono delle cose che possano interessare tutti e due e che quindi hanno sempre uno sfondo di giallo, di… c’è sempre qualche intrigo. I romanzi non vengono neanche presi in considerazione. Se vado dai miei genitori

ovviamente si guardano le serie televisive che loro guardano normalmente, e sono sempre dei polizieschi oppure loro guardano molto i quiz televisivi, quindi quando sono là

ovviamente mi capita di vedere il quiz televisivo.

Interviewer: Okay. Capita a volte che tu abbia dei conflitti ritardo a cosa guardare?

Greta: Conflitti non direi.

Interviewer: Parli mai con amici, famigliari, colleghi ecc. di programmi tv che stai guardando?

Greta: Ne parlo soprattutto con i colleghi di lavoro perché si commentano le serie televisive, ci si dà suggerimenti su cosa guardare o meno e quando ci sono quei grandi spettacoli nazional popolari come il Festival di Sanremo - che magari io non seguo tutto, però nel mio ufficio c’è gente che fa i gruppi d’ascolto per seguirlo - ovviamente poi scorri i social per vedere cosa sia successo al festival e poi commentare… Come con qualche talent come, ai tempi, XFactor- adesso XFactor non lo guarda piú nessuno. O The Voice.

Interviewer: Okay. Ti senti pressata mai per guardare certi programmi o certi generi di programmi?

Greta: Non pressata, però [posso essere] incuriosita e quindi mi documento sui social, quello sì.

Interviewer: Hai un esempio dell’ultima volta che è successo?

Greta: [Succede] soprattutto con i talent, non so… C’è gente che segue Amici e magari parla di- e allora guardo cosa é successo. Oppure con C’é Posta per Te, che al lunedì raccontano di scene epocali ridendo e criticando, e allora durante il viaggio di ritorno in treno guardi [la puntata].

Interviewer: Oppure all’inizio dell’intervista hai raccontato di aver guardato qualcosa che dovevi recuperare, cosa?

Greta: Delle interviste che fa questa giornalista a Belve… Magari leggo sui giornali, oppure c’é qualcuno che commenta “Hai sentito cosa ha detto…?”… Siccome spesso questa giornalista invita altre giornaliste, allora…

Interviewer: Quindi l’obiettivo é riuscire a partecipare nella conversazione-

Greta: No, non partecipare; in questo caso é curiosità. Partecipare… Ma sì, però il mio interesse é sempre mosso dalla curiosità.

Interviewer: Okay. Pensi che la televisione sia un’esperienza collettiva o individuale?

Greta: Individuale.

Interviewer: Perché?

Greta: Perché io quando la guardo… Non guardo qualcosa per poi commentarlo. Io

guardo una cosa se mi interessa, non é che se una cosa non mi interessa e vedo che tutti ne parlano allora la guardo. Cerco di recuperarla ma per pura curiosità, non perché mi sento in difetto.

Interviewer: Ma per esempio quando guardi una serie o un film con la tua famiglia ti sembra comunque un’esperienza individuale?

Greta: No, in questo caso hai ragione, é un’esperienza collettiva perché [entra in gioco] il fatto di aspettarsi, non é che uno guarda delle puntate da solo… Se la serie piace a tutti i componenti della famiglia in effetti é un momento in cui si guarda, si commenta e si segue insieme.

Interviewer: Quindi questo lo percepisci come esperienza collettiva?

Greta: Sì, sì però [solo] questo, guardare una serie insieme.

Interviewer: Pensi che la televisione sia progressista o conservativa?

Greta: Dipende. La Rai é abbastanza conservativa, le serie televisive progressiste.

Interviewer: In che modo?

Greta: Progressiste perché spesso guardi serie prodotte in altri paesi e vedi come sono vissute e come sono affrontate determinate tematiche, [per quanto riguarda] la tv di stato si vede che le cose sono sempre più o meno quelle e quando c’é magari qualcosa di diverso nelle trasmissioni o nei programmi é perché sono format importati.

Interviewer: Ma [quando dici che] “le cose sono piú o meno quelle” e “c’é qualcosa di diverso” tu intendi nel modo in cui viene realizzato il programma, nel contesto, nella forma, nelle tematiche trattate…? Riesci a farmi un esempio?

Greta: Nel format, nel format che viene applicato ad usi e costumi italiani, adesso non mi viene in mente un esempio.

Interviewer: Per esempio nella produzione? Quindi vengono ripetuti ripetuti gli stessi cliché perché si sa che funzionano, oppure nei contenuti, oppure lo intendi a livello politico o di come viene girato… A livello di immagine, di setting…?

Greta: Puoi rifarmi la domanda?

Interviewer: La televisione é progressista o conservativa?

Greta: La Rai é conservativa.

Interviewer: Perché?

Greta: Perché ci sono dei format che restano identici da anni. Io sono dell’idea che anche un programma che funziona lo fai per tre puntate e basta, perché alla quarta é già

ripetitivo. Non so, tutti i “grandi contenitore”: Domenica In, Verissimo, tutte cose fatte e rifatte… I quiz li puoi guardare con curiosità la prima volta ma poi non si può andare avanti sei mesi a guardare sempre le stesse cose. [Per quanto riguarda] altri format… Il Grande Fratello non ne parliamo, ho guardato la prima edizione perché di fatto era un programma innovativo, poi basta.

Interviewer: Quindi tu stai parlando di ripetitività a livello di offerta. Invece le serie tv sono progressiste in che modo?

Greta: Sono diverse, le serie tv sono diverse dalle fiction italiane nel modo in cui sono girate, nei temi che sono trattati, nei personaggi, … Il cambio della società lo vedi nelle serie tv realizzate all’estero, non in quelle italiane.

Interviewer: Ma secondo te [questo accade] perché sono realizzate all’estero e quindi ovviamente vedi un sistema digerente o perché sono più “avanzate”? Mi sembra che tu stia dando al termine “progressista” una connotazione che non é solo correlata all’essere diverso ma anche più avanti.

Greta: Ci sono casi in cui… Come produzione sono sempre diverse e talvolta presentano anche delle tematiche “più avanti” rispetto alle [serie] italiane.

Interviewer: Ad esempio?

Greta: Sicuramente le prime [serie che hanno portato in televisione] il discorso

dell’omosessualità venivano dall’estero. Lo stesso vale per i temi religiosi- I temi religiosi sono ancora un taboo in Italia.

Interviewer: In che senso?

Greta: Molto spesso [nelle serie straniere] vedi gente di altre religioni a cui danno ruoli- magari sono i protagonisti, magari semplicemente personaggi positivi che sono atei. In Italia non succederebbe mai.

Interviewer: Okay. Pensi che i programmi televisivi possano avere un impatto concreto sul mondo reale?

Greta: Sì.

Interviewer: In che modo?

Greta: [Per esempio se] hanno una valenza educativa. Possono sicuramente trasmettere dei messaggi sociali importanti.

Interviewer: Okay, quindi stai parlando ancora di serie tv? O di talk shows?

Greta: Parlo sicuramente di talk shows. Nei talk shows ovviamente é utile che vengano espresse varie opinioni, é ovvio che se vengono troppo enfatizzati dei personaggi negativi o che trasmettono messaggi- purtroppo spesso viene dato un ruolo primario o troppo importante a personaggi che secondo me sono un modello educativo sbagliato.

Interviewer: Quindi l’impatto che possono avere sul mondo reale [proviene] principalmente dall’influenza che hanno-

Greta: Sui giovani.

Interviewer: Okay. Ti é mai successo di essere influenzata in qualsiasi modo da un programma, una serie, una notizia che hai sentito…? Può anche essere semplicemente che tu abbia guardato una serie tv e dopo hai notato di vedere le cose in modo differente.

Greta: No… Mi é capitato magari di pensare “Ah, questo personaggio ha vissuto questa cosa…”- più che influenzare magari [la televisione] mi può spingere a una riflessione: se io dovessi vivere una situazione del genere, come reagirei?

Interviewer: Okay. La televisione ti insegna mai cose nuove?

Greta: Cose nuove… Mi dà delle informazioni, magari. Oppure mi fa scoprire… Se mi fermo a guardare qualche documentario o trasmissione di viaggi perché magari mi

interessa, magari dico “ah, interessante questo” o “mi piacerebbe vedere quello”, cose così.

Interviewer: Se potessi prender parte ad un programma televisivo che tipo di programma o quale programma sarebbe?

Greta: Mah… O un film [come attrice] o forse parteciperei ad un talk show, ma non lo so.

Interviewer: Ci sono dei periodi in cui guardi più (o meno) televisione?

Greta: Direi che d’inverno la guardo sicuramente di più che in estate… Quando sono in vacanza non guardo mai la televisione. E… Anche da piccola non la guardavo tantissimo.

Non so non ho mai guardato [tanti] cartoni, ne guardavo proprio pochi. L’unica cosa che mi ricordo perché era stato una novità per noi é quando durante [il periodo della mia]

adolescenza hanno iniziato a trasmettere i telefilm prima del telegiornale: quello era diventato proprio un appuntamento fisso.

Interviewer: Quindi durante l’adolescenza ne guardavi tanta.

Greta: Sì, nel periodo delle medie.

Interviewer: Consideri i programmi tv che guardi, comprese le serie, di alta o di bassa qualità?

Greta: Dipende. Allora, i talk show e i programmi delle reti televisive sono di livello medio-basso, le fiction, quelle che scelgo e che decido di continuare a guardare sono di buona qualità.

Interviewer: Okay, quali sono i fattori che ti fanno dire che questi programmi sono di medio-bassa o buona qualità?

Greta: Medio-bassa perché spesso ormai… viene tutto spettacolarizzato troppo, gli ospiti vengono chiamati per creare confusione, non per avere un dibattito approfondito… Spesso dei talent che partono bene- poi vengono chiamati determinati giudici [solo] per far

spettacolo, che magari sono incompetenti.

Interviewer: Quindi lo leghi all’artificiosità…

Greta: Sì.

Interviewer: E le serie tv, come mai quelle le ritieni di buona qualità?

Greta: Perché hanno una trama che ti coinvolge e ti prende…

Interviewer: Quindi la discriminate é come sono scritte, come sono prodotte?

Greta: Sì. Per me la discriminante é se ho voglia di vederla.

Interviewer: Okay, però uno può anche aver voglia di guardare televisione spazzatura.

Greta: A me non succede.

Interviewer: Okay. Consideri l’offerta televisiva corrente, quindi non solo quello che guardi tu ma quello che viene tramesso [in generale], valida a livello qualitativo?

Greta: Non posso dare una risposta assoluta. Come news e informazioni [l’offerta] é buona perché puoi trovare… Nel momento in cui tu scegli un notiziario sai se stai scegliendo quello più “pop”, quello più legato alla cronaca o quello di taglio più politico, quello più internazionale o quello più legato alle notizie italiane.

Interviewer: Okay, quindi secondo te la varietà dell’offerta alza la qualità nonostante comprenda anche cose di bassa qualità.

Greta: Sì. Per i programmi come i talk shows…. Il livello é medio-basso.

Interviewer: Quindi in generale come consideri l’offerta televisiva?

Greta: Ma sì, buona. C’é tanta scelta, l’offerta formativa é vasta.

Interviewer: Okay. Credi che la televisione sia un media top-down oppure bottom-up?

Greta: Anche in questo caso, se guardiamo il settore dell’intrattenimento, [questo]

purtroppo sicuramente risponde alla massa, quindi é bottom-up, se invece guardiamo il lato informativo, che quindi riguarda anche i programmi e i talk shows di politica, é top-down.

Interviewer: Ma é una cosa che noti, normalmente?

Greta: Sì.

Interviewer: Okay. Ultima domanda: qual é l’ultimo grande evento a cui hai assistito in televisione e pensi che la televisione l’abbia spiegato, mostrato o rappresentato bene o male?

Greta: Ultimamente… L’ultima cosa, [che sta proseguendo] anche adesso é la guerra, e poi l’altro evento che ha fatto la differenza é stato la pandemia, il Coronavirus.

Interviewer: Okay, pensi che la televisione abbia informato bene riguardo il Coronavirus? A seconda anche di quali sono i tuoi parametri di “descrivere ed informare in modo corretto”.

Greta: Ma sì. Diciamo che il discorso della pandemia ha investito completamente la televisione, ha cambiato anche l’offerta formativa della televisione. Per due motivi: primo perché in quel momento c’é stato un boom di audience e di ascolti perché la gente era in casa e quindi guardava tantissimo la televisione, e quindi ha fatto sì che in quel momento la televisione fosse sia informativa che d’intrattenimento-

Interviewer: Quindi [questa] é sia una cosa positiva che negativa? Come la vedi?

Greta: Ma no, é un fatto. E nello stesso tempo i palinsesti televisivi si sono dovuti adeguare al dramma della pandemia, perché non si potevano fare trasmissioni senza tener conto che la gente moriva come mosche. E nello stesso tempo i programmi

venivano cambiati strutturalmente, mi viene [in mente] l’esempio del Festival di Sanremo senza pubblico, per dire. Le pubblicità sono satte cambiate, perché i consumi erano cambiati… Mi ricordo ad esempio [che] a Natale non si potevano mostrare le famiglie che si ritrovavano, perché le famiglie erano isolate. Quindi [il Covid] é stato un caso che ha stravolto la televisione. Allo stesso tempo c’era il discorso informativo…

Interviewer: E secondo te il discorso informativo é stato portato avanti in modo corretto e approfondito?

Greta: Sì, perché comunque era fatto a vari livelli, quindi anche la gente non istruita poteva informarsi.

In document WHAT IS TELEVISION TODAY? (pagina 112-124)