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Cesare and Giulietta (husband and wife)

In document WHAT IS TELEVISION TODAY? (pagina 124-134)

Interviewer: Okay. Ultima domanda: qual é l’ultimo grande evento a cui hai assistito in televisione e pensi che la televisione l’abbia spiegato, mostrato o rappresentato bene o male?

Greta: Ultimamente… L’ultima cosa, [che sta proseguendo] anche adesso é la guerra, e poi l’altro evento che ha fatto la differenza é stato la pandemia, il Coronavirus.

Interviewer: Okay, pensi che la televisione abbia informato bene riguardo il Coronavirus? A seconda anche di quali sono i tuoi parametri di “descrivere ed informare in modo corretto”.

Greta: Ma sì. Diciamo che il discorso della pandemia ha investito completamente la televisione, ha cambiato anche l’offerta formativa della televisione. Per due motivi: primo perché in quel momento c’é stato un boom di audience e di ascolti perché la gente era in casa e quindi guardava tantissimo la televisione, e quindi ha fatto sì che in quel momento la televisione fosse sia informativa che d’intrattenimento-

Interviewer: Quindi [questa] é sia una cosa positiva che negativa? Come la vedi?

Greta: Ma no, é un fatto. E nello stesso tempo i palinsesti televisivi si sono dovuti adeguare al dramma della pandemia, perché non si potevano fare trasmissioni senza tener conto che la gente moriva come mosche. E nello stesso tempo i programmi

venivano cambiati strutturalmente, mi viene [in mente] l’esempio del Festival di Sanremo senza pubblico, per dire. Le pubblicità sono satte cambiate, perché i consumi erano cambiati… Mi ricordo ad esempio [che] a Natale non si potevano mostrare le famiglie che si ritrovavano, perché le famiglie erano isolate. Quindi [il Covid] é stato un caso che ha stravolto la televisione. Allo stesso tempo c’era il discorso informativo…

Interviewer: E secondo te il discorso informativo é stato portato avanti in modo corretto e approfondito?

Greta: Sì, perché comunque era fatto a vari livelli, quindi anche la gente non istruita poteva informarsi.

Interviewer: Guardate la televisione, vi considerate degli spettatori televisivi?

Cesare: Ma sì.

Giulietta: Al mattino quasi mai.

Interviewer: Ma ti consideri una spettatrice televisiva?

Giulietta: Sì abbastanza.

Interviewer: E tu?

Cesare: Così così.

Interviewer: Perché così così?

Cesare: Perché dopo un po’ mi addormento con i programmi che fanno adesso.

Giulietta: Perché la guarda solo alla sera.

Interviewer: Okay. Quanta televisione guardate, più o meno?

Location interview Interviewees’ house, in Italy Duration interview 22:10 minutes

Age respondent 85 and 86

Gender respondent Male and female Sexual orientation Straight

Class background /

Residence Salsomaggiore Terme, Parma, Italy Composition of household Married couple with a dog and children

in their 50s National identification Italian Political preference /

Work, study Retired

Way of living/lifestyle Sedentary

Remarks

The interview has been conducted in Italian, as the respondents are not

proficient in English. All the parts cited in the thesis text are a faithful translation of their answers.

Giulietta: Io la guardo più o meno dalle 17 - perché c’é un programma dove fanno viaggi, dove fanno interviste e mi interessa, allora a quell’ora accendo la television, la guardo dalle 17 e poi la lascio accesa.

Cesare: E io dalle 20.30 alle 10.30.

Giulietta: E no, tu anche di più.

Interviewer: Okay quindi quando cenate c’é il sottofondo, e poi alla sera… Cosa guardate alla sera?

Cesare: I gialli.

Interviewer: I gialli? Tipo?

Giulietta: Di solito sono dei film gialli…

Cesare: … Che durano un’ora.

Giulietta: No anche un’ora e mezza. Finiscono almeno alle 22.30.

Interviewer: Quindi uno dice un’ora e l’altra un’ora e mezza, ma perché cambiate programma, non é sempre lo stesso…?

Cesare: Di[pende dalla lunghezza della pubblicità.

Interviewer: Okay. Sto saltando tutte le domande sulle streaming platforms perché so che non le avete… Anche se prima avevate Sky, giusto?

Cesare: Sì.

Interviewer: Perché non ce l’avete più?

Cesare: Perché davano solo programmi vecchi e costava troppo.

Interviewer: Preferite guardare la televisione o i film?

Cesare: No, solo I [film] gialli. Sono più corti [rispetto ad altri tipi di film].

Interviewer: Okay. Ma tu che guardi per esempio la televendite e altre cose, se potessi decidere per te, preferiresti guardare quello invece che un film alla sera?

Cesare: No, I film che fanno non a pagamento sono tutti film vecchi visti e rivisti, non ci sono film degli ultimi anni.

Interviewer: Quando guardate la televisione, perché lo fate? Volete rilassarvi, avere informazioni e scoprire nuove cose, …?

Giulietta: Geo&Geo mi piace perché parla di viaggi, e io viaggiando poco [grazie a questo programma] posso vedere gente cose. É interessante, fa vedere tanti posti che io non vedrò mai.

Interviewer: Tu invece?

Cesare: Se non guardo uno spettacolo d’intrattenimento seguo il telegiornale e vedere le notizie della giornata.

Interviewer: Quando guardate la televisione, la seguite oppure é più di sottofondo?

Cesare: Di sottofondo.

Giulietta: Dipende dal programma. Alcuni programmi li segui attentamente, come i film o i gialli, però al pomeriggio se per esempio mi devo alzare [dal divano per fare qualcosa] la televisione va avanti comunque.

Interviewer: Quando guardate, per esempio, il giallo alla televisione insieme, fate dei compromessi [nella scelta]?

Cesare: No, siamo di gusti molto simili.

Interviewer: Quindi guardereste comunque lo stesso programma, non é che quando siete da soli guardate cose differenti.

Giulietta: No, il giallo è un programma che piace a tutti e due.

Interviewer: Anche i quiz?

Cesare: I giochi dipendono molto dal presentatore.

Giulietta: I giochi… posso dire che quando c’erano quei giochi divertenti con un

presentatore che ci piace allora alla sera guardavamo anche quel gioco, adesso c’é ben poco [ride].

Interviewer: Parlate tra di voi di quello che guardate alla televisione?

Giulietta: Beh sì, si commenta.

Interviewer: Sì ma magari il giorno [dopo aver visto un programma] dite…

Giulietta: Questo non lo guardiamo più! [Ride].

Interviewer: Pensate che la televisione si un’esperienza collettiva o individuale?

Cesare: Individuale, individuale.

Interviewer: Come mai?

Giulietta: Ad ognuno piace un programma diverso.

Cesare: Quando guardo la televisione non mi piace avere gente attorno che commenta, che parla d’altro, …

Giulietta: Specialmente quando guarda lo sport, quando guarda lo sport io…

Interviewer: Non lo devi disturbare?

Giulietta: No [ride].

Interviewer: Okay, e secondo te, invece?

Giulietta: Se un programma piace a tutti e due si guarda volentieri [insieme], se invece un programma piace [solo] a lui, lui guarda quello, e se voglio io posso andare di sopra a guardare un altro programma; però per non stare uno su e uno giù, non é che lo guardi però leggo o faccio qualcosa e intanto la televisione va [di sottofondo].

Interviewer: Okay. Pensate che la televisione in generale sia progressista o conservativa?

Cesare: Abbastanza progressista.

Interviewer: Come mai?

Cesare: [Dico] “abbastanza” perché cerco a delle strade nuove, poi naturalmente si deve evolvere, altrimenti… C’é già il fatto che senza un abbonamento non trovi programmi decenti da guardare.

Interviewer: Quindi tu intendi “progressista” nella “meccanica”, per il fatto che ci sono servizi diversi [e nuovi] a livello tecnologico?

Cesare: No, [intendo a livello di] argomenti, grafica e immagini soprattutto. Si riconoscono subito i programmi datati, guardando un programma o una trasmissione si capisce in che periodo é stato fatto.

Interviewer: Tu hai detto che [la televisione é] principalmente progressista, quindi vuol dire che in realtà ci sono tanti programmi più moderni, giusto?

Giulietta: Più moderni, certo.

Cesare: Sono più moderni, sì, ma [sono programmi che] a noi che abbiamo una certa età non interessano. Trattano degli argomenti che si capisce che sono nuovi perché sono venuti fuori adesso-

Interviewer: Per esempio?

Cesare: Per esempio quelli che ristrutturano le case- Giulietta: Ma quelli ci sono da tanti anni!

Cesare: … Quelli [che parlano di] persone che fanno dei viaggi con degli scopi che… una volta non ci pensavano neanche [a trasmetterli in televisione], invece adesso li fanno vedere.

Interviewer: Okay. Tu [Giulietta] sei d’accordo? Sul fatto di essere progressista o

conservatrice. Puoi anche intendere [i due termini] in modo diverso [rispetto a Cesare].

Giulietta: Si guarda sempre più o meno ciò che piace, per esempio a me piace guardare i documentari perché viaggio poco e allora guardo i documentari per vedere posti nuovi.

Interviewer: Sì, sì ma a prescindere che tu guardi sempre gli stessi, secondo te la televisione fa dei programmi con un tono progressista o conservativo?

Giulietta: Alcuni sono più moderni, altri sono sempre gli stessi. Non so, i programmi come i quiz alla fine sono sempre la stessa cosa. Però ogni tanto guardo anche quelli.

Interviewer: Pensate che i programmi televisivi possano avere un impatto sul mondo reale?

Giulietta: Trovo che siano interessanti, uno che sta sempre in casa può guardare la televisione per aprire un po’ la mente.

Interviewer: Okay, quindi ha un’impatto perché ti fa pensare a cose-

Giulietta: Ti fa pensare e ti fa vedere cose nuove che se una persona non fa viaggi o non fa una vita mondana la televisione gli fa vedere tante cose interessanti, la trovo utile.

Interviewer: E secondo te [Cesare], la televisione può avere un impatto sulla società?

Cesare: Non lo so.

Interviewer: Vi piacerebbe partecipare ad un programma televisivo di qualsiasi genere?

Both: No.

Interviewer: Bene [ride]. Ci sono dei periodi in cui guardate la tv di più o di meno?

Cesare: No.

Interviewer: É sempre uguale, sia d’estate che d’inverno? Oppure mi potete anche dire se oggi rispetto ad anni fa la guardavate di più o di meno.

Giulietta: No, più o meno sempre uguale.

Cesare: La guardavamo molto meno.

Interviewer: La guardavate di meno prima?

Cesare: Sì.

Interviewer: “Prima” quando, esattamente?

Cesare: Quando lavoravamo.

Giulietta: Io la accendo per esempio quando devo guardare il telegiornale, poi la spengo, poi la riaccendo quando mi siedo dopo pranzo perché alle 16:30 c’é il “mio” programma.

Interviewer: Però negli ultimi anni [avete consumato] sempre la stessa quantità [di televisione], più o meno. Ne guardate quanta ne guardavate anche quando avevate Sky [sempre durante la pensione]?

Cesare: Sì, la guardavamo comunque sempre solo alla sera, guardavamo un film.

Giulietta: Non siamo tanto “televisivi”, ti dico la verità, io quando sono le 22:30 [la spengo e vado a letto].

Interviewer: I programmi televisivi che guardate li considerate di alta o bassa qualità?

Giulietta: Dipende…

Cesare: Media.

Interviewer: Come mai?

Cesare: I programmi spazzatura, come quelli di Bonolis…

Interviewer: Ma tu guardi i programmi di Bonolis?

Cesare: Io no!

Interviewer: Quindi perché quelli che guardi sono di media qualità?

Cesare: Di media qualità perché non é che la televisione sia molto soddisfacente [ride].

Però ci sono dei programmi…

Giulietta: Non siamo molto televisivi, tanta gente accende la televisione già dalla mattina…

Interviewer: Ho capito, ma a parte quello, voi guardate i gialli, oppure Geo&Geo, ecco, secondo voi questi programmi sono di qualità oppure no?

Giulietta: Trovo che Geo&Geo sia un programma abbastanza di qualità, perché é interessante.

Cesare: Anche [per quanto riguarda] i gialli, guardiamo dei “gialli di qualità” nel senso che ce ne sono tanti altri [dello stesso genere] che fanno addormentare, come Barnaby, Colombo, … Noi guardiamo quelli sulla polizia di Chicago, di New York, …

Interviewer: Quindi un giallo é di qualità se ti intrattiene e ti tiene sveglio?

Giulietta: Sì se sono interessanti, [anche se] tanti sono vecchi.

Cesare: Noi guardiamo quelli più veloci.

Interviewer: Okay, quindi l’importante é come sono scritti, se vi intrattengono, quella é per voi la qualità?

Giulietta: Certo.

Interviewer: E invece prima dicevate che ci sono tanti programmi spazzatura, quindi a parte quello che scegliete di guardare voi, secondo voi la televisione adesso fa programmi di qualità?

Cesare: Io direi che c’é una televisione “popolare” che é spazzatura, che si rivolge ad un pubblico ignorante, e poi c’é una televisione che - [probabilmente] dipende molto da chi la presenta - per esempio i film, quelle rare volte che guardiamo un film, se [vediamo che] é italiano non lo guardiamo [a priori], perché sono cose di pessimo gusto.

Giulietta: Sì sono quei filmetti… Magari si guarda un film vecchio [per andare sul sicuro].

Cesare: Cerchiamo di scegliere sempre qualcosa che dia qualcosa di più.

Interviewer: Pensate che la televisione sia un media che parte dall’alto- Cesare: Sì.

Interviewer:: …Oppure che dipenda tanto dalla domanda, dagli ascolti e quindi dal pubblico?

Cesare: No, no, dipende tutto dall’alto, ti propinano quello che vogliono.

Giulietta: Sì però se vedono che un programma ha successo, quello si ripete, va avanti.

Per esempio i programmi come quello della Toffanin, adesso lo fanno un giorno in più alla

settimana perché si vede che ha successo, la gente lo segue… Guardano le statistiche, se vedono che un programma é richiesto aumentano [la frequenza con cui viene mandato in onda]. Certe puntate sono piacevoli, a seconda delle persone che vengono intervistate; i programmi sono sempre così, quelli dove invitano degli ospiti: a volte viene fuori un bel programma, altre volte solo per metà perché poi arriva qualcuno che non dice nulla e allora magari giri e guardi qualcos’altro. E invece un’altra volta lo segui tutto perché viene fuori una puntata più interessante.

Interviewer: [Guardando la reazione di Cesare] tu non sei d’accordo? [Ride]

Giulietta: [Lui non é d’accordo] perché io non é che accenda la televisione presto, però verso le 16/16:30/17 accendo la televisione e guardo quei programmi lì, [mentre] lui non la guarda mai a quell’ora. Per lui la televisione é il telegiornale delle 19. [Comunque] quello lo guardo anch’io, mi piace guardare il telegiornale, il meteo…

Cesare: … Una partita di calcio…

Giulietta: Ecco, poi sai gli uomini guardano sempre lo sport.

Interviewer: Quindi prima quando [tu Cesare] dicevi che decidono “loro” che cosa mostrare intendevi anche il telegiornale, le notizie che scelgono…?

Cesare: Sì. Ci sono molte “notizie spazzatura”, come le chiamano.

Interviewer: Okay.

Cesare: Ti vogliono far credere certe cose, specialmente adesso si vede con la storia della guerra… Vedi un telegiornale di una certa fazione che ti dice che… Se senti l’altro magari ti dicono che fra un mese non arriva più il gas, si fermano tutte le fabbriche, si blocca il riscaldamento e così via.

Giulietta: Su Canale5 te la raccontano in un modo, sul 3 un altro.

Cesare: … Quindi non si sa a chi dare retta, nel senso che si perde fiducia verso sia l’uno che l’altro [telegiornale], perché hanno tutti i loro interessi.

Interviewer: Qual é l’ultimo programma o l’ultimo evento a cui avete assistito tramite la televisione e come é stato rappresentato dalla televisione?

Giulietta: Beh ultimamente parlano sempre della guerra, fanno vedere le scene di guerra.

Se guardi un telegiornale [sicuramente parlano di guerra, o con un servizio oppure]

intervistano qualcuno al riguardo.

Interviewer: Per esempio, quando c’é stata la pandemia, voi guardavate la televisione per informarvi sulla situazione, per sapere cosa fare, … Era uno strumento attraverso cui vi informavate?

Cesare: No, perché sapevamo che dicono quello che interessa a loro.

Interviewer: E quindi come vi informavate sul Covid?

Cesare: Cercavamo di capire, però nessuno [capiva davvero cosa stesse accadendo].

Giulietta: Dalla televisione ci si informa, penso che uno la guardi per quello.

Interviewer: Voi la guardavate per quello, o no?

Giulietta: No, io la televisione la guardo sempre.

Interviewer: Okay, però se durante il Covid non vi fidavate di quello che diceva la televisione, come vi informavate al riguardo?

Giulietta: Beh o leggi il giornale o guardi la televisione.

Cesare: Leggevamo il giornale e guardavamo qualche telegiornale in più del solito [per confrontare notizie da fonti diverse] ma non ricevevamo comunque grandi informazioni.

Giulietta: Segui quello che ti dicono, [non puoi fare altro]; poi un certo telegiornale magari ne parla in continuazione, un altro telegiornale dà le notizie in modo più breve, perché magari ha un tono più politico o semplicemente diverso.

In document WHAT IS TELEVISION TODAY? (pagina 124-134)